Studio delle Strutture di Fondazione degli Edifici

I metodi geofisici più utilizzati per lo studio delle strutture fondali e dei terreni di fondazione degli edifici esistenti sono il georadar e la tomografia elettrica tridimensionale.

I principali vantaggi del georadar sono una altissima risoluzione dei risultati e una invasività bassissima che rendono possibile il suo utilizzo anche su pavimentazioni con finiture di pregio.

La tomografia elettrica tridimensionale, consente di raggiungere notevoli profondità ottenendo un modello tridimensionale anche delle zone di sottosuolo inaccessibili dalla superficie.

Il georadar risulta essere l’ideale per studiare con estremo dettaglio le strutture di fondazione superficiali consentendo di verificare la presenza e la disposizione delle armature in ferro, il loro diametro, la presenza di platee, plinti, travi di collegamento, scatolari, e di definirne con precisione centimetrica spessore e geometria.

La tomografia elettrica 3D invece risulta essere l’ideale per studiare i terreni di sottofondazione poichè consente di generare un modello tridimensionale che consente di individuare variazioni litologiche, cavità sotterranee o anisotropie dei terreni di fondazione dovute ad esempio a variazioni del grado di cementazione o della granulometria.

L’integrazione delle due metodologie consente di potere ottenere un modello del sottosuolo di dettaglio e di limitare al minimo le più invasive e costose indagini dirette quali pozzetti esplorativi o trivellazioni in quanto gli stessi vengono eseguiti in maniera mirata con lo scopo di caratterizzare dal punto di vista geotecnico le anomalie già individuate con le indagini geofisiche ottimizzando così i costi complessivi del programma delle indagini.


Platea di fondazione di un edificio esistente studiata con il georadar 3D. in adancione sono visibili le armature in ferro. Mentre nelle sezioni verticali è visibile il terreno di sottofondazione.

 

Studio del piano di fondazione di un edificio esistente che presentava crepe sui muri dovuti a cedimenti della porzione di valle. la tomografia elettrica 3D ha consentito di capire che i cedimenti erano dovuti ad anisotropie del piano di fondazione ed in particolare alla presenza di una porzione litoide evidenziata in rosso e di una porzione più scadente evidenziata in blu. Inoltre il fabbricato era stato costruito al contatto tra due litologie diverse quella indicata con i colori del verde più a valle e quella indicata con i colori del giallo e del rosso sotto gran parte dell'edificio. Individuata la causa si è potuto procedere alla progettazione del più efficace intervento di risanamento.