Studio dei Suoli

Esistono numerose metodologie geofisiche che possono fornire dati utili in pedologia ed agraria e solo la loro integrazione ed intersezione dei risultati può fornire un modello esaustivo del suolo e del sottosuolo.

Le indagini geofisiche di tipo geoelettrico sono in grado di fornire informazioni sulla composizione stratigrafica e granulometrica del suolo e del sottosuolo nonchè di fornire dati sugli spessori del suolo e sulla presenza di umidità o di acque sotterranee. Pertanto con i metodi geoelettrici 2D e 3D si possono ottenere informazioni sulla stratigrafia distinguendo un suolo e un sottosuolo calcareo da uno argilloso, definendone la disposizione geometrica e modellizzando l'eventuale presenza di inclusi litici o lenti di sabbia o di limi, porzioni umide o con acque sotterranee o cavità. Il grande vantaggio di tali metodi è che non vi è limite di profondità d'indagine e che si riesce ad ottenere modelli del sottosuolo di dettaglio nel quale sia il suolo che il sottosuolo vengono rappresentati con volumi 3D o con sezioni verticali od orizzontali che consentono di verificare l'andamento degli orizzonti del suolo e del sottosuolo e di caratterizzarlo in funzione del parametro di resistività o conducibilità elettrica. Un'altra applicazione dei metodi geoelettrici a vaste aree consiste nell'utilizzo di catene di elettrodi striscianti che, trainate da un mezzo meccanico quad o trattore, consentono di ottenere modelli 2D o 3D di limitata profondità all'interno dei quali si riescono a distinguere sia variazioni dello spessore dei suoli, sia variazioni composizionali del suolo che provochino variazioni di resistività elettrica.

Le indagini geofisiche di tipo elettromagnetico comprendono quelle eseguite con il georadar (GPR) e quelle eseguite con l'elettromagnetometro (FDEM o CEM o EMC). Entrambi sono strumenti molto versatili in quanto vengono trascinati sul terreno (a piedi o con un quad).

Il Georadar è utilizzato in campo pedologico per fornire delle sezioni verticali che consentono di modellizzare lo spessore del suolo, l'eventuale presenza di inclusi litici o di aree umide.

L'elettromagnetometro invece fornisce delle mappe cumulate di conducibilità elettrica che però sono il risultato della media di tutti i valori attraversati dal campo elettromagnetico dal piano campagna sino alla profondità massima di 9 m. Esiste inoltre la possibilità di poter elaborare i dati con un processo di inversione per ottenere modelli 2D e 3D simili a quelli ottenuti con la geoelettrica.


Sezione geoelettrica 2D nella quale sono visibili variazioni granulometriche sia del suolo, sino alla profondità di circa 4 m, che del sottosuolo. In blu sono evidenziate le porzioni limose all'interno del suolo che invece ha composizione sabbioso – argillosa ed è campito in verde. In rosso sono campiti elementi carbonatici quarzarenitici presenti sia in superficie che nel sottosuolo. Il sottosuolo è campito in giallo poichè presenta valori di resistività elettrica più elevati in quanto si tratta di un substrato sabbioso – quarzarenitico.

 

Rappresentazione geoelettrica 3D nella quale sono visibili in superficie le porzioni sabbioso calcarenitiche del suolo (in giallo) mentre in blu sono rappresentati i volumi tridimensionali relativi alle porzioni limose.

 

Sezione verticale georadar. In rosso è evidenziata la stratificazione del suolo che ha uno spessore di 1,6 m (linea gialla). In blu sono evidenziate e delle variazioni laterali del sottosuolo. Con il quadrettato è campita una zona umida del suolo.